Qualità e tradizione: la Pesca di Montelabbate

Qualità e tradizione: la Pesca di Montelabbate

25 Giugno 2018 0 Di Giada Biagioli

Oggi vorrei raccontarvi qualcosa in più su quello che è il mio prodotto principale, il frutto dal quale tanti anni fa i miei nonni sono partiti e che hanno iniziato a coltivare una volta trasferitisi qui, a Sant’Angelo in Lizzola.

Questo frutto, che si lega a me e alla mia famiglia da generazioni, è la pesca.

Il 70% della mia terra è impiegato per la coltivazione di questo frutto: ne abbiamo numerose varietà, dalle pesche, alle nettarine, che nella nostra zona sono chiamate anche “pesche noci” oppure “pesche senza pelo”, fino alle pesche piatte o tabacchiere.

La pesca è un frutto versatile, dal sapore delizioso e inconfondibile e, anche se in pochi lo sanno, è dotato di proprietà benefiche per il nostro organismo: con effetti antiossidanti, antitumorali e antinfiammatori.

Questo frutto è originario della Cina e solo grazie ad Alessandro Magno, antico re di Macedonia, raggiunse il Mar Mediterraneo e poi l’Italia. I fiori di pesco, hanno un significato molto nobile: sono il simbolo della primavera e, assieme al frutto, vengono associati alla prosperità e all’immortalità. Insomma, se mai vorrete regalare una pesca a qualcuno, sappiate che sarà sicuramente un pensiero positivo e di un buon auspicio!

Detto questo, vi ho presentato la mia pesca, e in maniera sintetica ve ne ho descritte le origini, ma.. avete mai sentito parlare della Pesca di Montelabbate? Le mie pesche, assieme a quelle coltivate da altri produttori della nostra zona, nonché miei colleghi consorziati, rientrano proprio all’interno di questa pregiata e riconosciuta categoria di pesche.

Dovete sapere che a promozione e tutela del nostro prodotto, nel 2011, l’Associazione “Pesca di Montelabbate”, composta da 24 consorziati, ha approvato la creazione del marchio collettivo “Pesca di Montelabbate”. Nello stesso anno la nostra pesca ha ottenuto una certificazione regionale: il marchio collettivo QM (Qualità Marche), che ne riconosce autenticità e qualità attraverso il rispetto di un rigoroso disciplinare di produzione a basso impatto ambientale.

Come potete riconoscere le vere “Pesche di Montelabbate”? Il bollino della nostra associazione ne certifica e tutela la qualità: perché la “Pesca di Montelabbate” non è solo un territorio di provenienza: la nostra pesca è tradizione, esperienza e competenza, è un modo di lavorare sano, rispettoso dell’ambiente e del consumatore. Quindi occhio agli inganni e soprattutto.. occhio al bollino!

La “Pesca di Montelabbate”, uno dei frutti più conosciuti dell’alto pesarese, dal 1946 ha anche una tipica sagra paesana a lei dedicata, che si svolge la terza domenica di luglio nell’omonima cittadina. La “Sagra delle pesche di Montelabbate” è la manifestazione locale più antica della provincia di Pesaro Urbino, nata dalla volontà degli stessi coltivatori.

A questo punto una domanda può facilmente saltarvi in mente, Montelabbate e Sant’Angelo in Lizzola sono sì vicine, ma non sono mica la stessa cosa! Ecco pronta la risposta:

La zona di produzione della pesca di Montelabbate è compresa tra i comuni di Montelabbate, Colbordolo, Sant’Angelo in Lizzola, Tavullia, Monteciccardo e Pesaro, dove grazie al clima mite, la coltivazione di questo frutto è favorita. Il sapore è fruttato, molto gustoso e zuccherino, la polpa molto succosa, ed è particolarmente ricca di potassio, calcio, ferro, con buon contenuto di fibre e di vitamina C e B. Queste caratteristiche oltre che a renderla poco calorica la rendono un alimento ideale per la stagione estiva. La pesca di Montelabbate oltre ad essere consumata fresca durante la stagione estiva, è utilizzata per la preparazione di succhi di frutta, gelati, sorbetti, dolci e torte. (www.turismo.marche.it)

La qualità del nostro prodotto è favorita dal microclima locale e dalla tessitura dei terreni presenti nelle colline della vallata del fiume Foglia; il prodotto si differenzia da altri presenti sul mercato per la sua freschezza e per il suo gusto.

Va ricordato che la “Pesca di Montelabbate” esiste grazie agli sforzi che impiegano gli agricoltori per la coltivazione: dalla piantumazione delle piantine al lavoro di potatura annuale, dal diradamento dei frutti in eccesso fino alla raccolta, eseguita man mano che i frutti sono arrivati allo stato di maturazione necessario alla commercializzazione. E’ inoltre impegno degli agricoltori quello di sfruttare il meno possibile la coltivazione, con un massimo di 100 quintali di raccolto per ettaro di terreno. E’ importante sottolineare che uno dei requisiti imprescindibili per poter far parte di tale consorzio è la pratica della lotta integrata, di cui vi abbiamo già parlato precedentemente.

Inoltre se vi affascina la storia, dovete sapere che nella Bibblioteca Oliveriana di Pesaro è custodito un documento risalente al 1577, scritto dalla moglie del primo Duca di Urbino, Guidobaldo II, Vittoria Farnese, indirizzata alla Contessa di Montelabbate Livia Rota Negrini, inviato come ringraziamento per le belle e buone pesche ricevute in dono. Le Pesche di Montelabbate già nel XVI sec. erano note ed apprezzate per la loro bellezza e la loro bontà.

Noi, consorziati dell’Associazione “la Pesca di Montelabbate”, non possiamo che esserne orgogliosi ambasciatori.